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Un Bisonte in crescita cade con un 3-0 bugiardo contro Conegliano

IMOCO CONEGLIANO 3
IL BISONTE FIRENZE 0
IMOCO CONEGLIANO: Glass 1, Vasilantonaki, Bechis ne, Serena ne, Ortolani 15, Santini, Adams 14, Robinson 8, De Gennaro (L1), Easy 15, Arrighetti ne, Nicoletti, De Bortoli (L2) ne, Barazza 6. All. Mazzanti.
IL BISONTE FIRENZE: Perinelli 4, Mazzini ne, Turlea 15, Negrini 4, Van De Vyver 1, Parrocchiale (L), Vanzurova 9, Pietrelli 3, Calloni 7, Martinuzzo 2. All. Vannini.
Arbitri: Fretta – Venturi.
Parziali: 25-19, 26-24, 27-25.
Note – durata set: 24’, 30’, 29’; muri punto: Imoco 7, Il Bisonte 3; ace: Imoco 6, Il Bisonte 4.
Un’altra prestazione gagliarda de Il Bisonte Firenze non ferma la nuova capolista Imoco Conegliano, ma il 3-0 finale è assolutamente bugiardo: la squadra di Mazzanti ha dovuto soffrire tantissimo per portare a casa la partita, e si è dovuta affidare anche a molta fortuna e a qualche decisione dubbia per chiudere il secondo e il terzo set ai vantaggi. Peccato davvero, perché le bisontine avrebbero meritato di tornare a Firenze con qualcosa di più in mano, ma i progressi mostrati contro le prime due della classifica sono incoraggianti in vista del girone di ritorno. Francesca Vannini sceglie Van De Vyver in palleggio, Turlea opposto, Perinelli e Negrini in banda, Calloni e Martinuzzo centrali e Parrocchiale libero, mentre Mazzanti risponde con Glass in palleggio, Ortolani opposto, Easy e Robinson schiacciatrici laterali, Adams e Barazza al centro e De Gennaro libero. L’Imoco sfrutta subito le potenzialità delle sue americane, e in particolare di Megan Easy, per salire 6-3, e Vannini chiama time out: il tempo serve per riorganizzarsi e Negrini impatta (7-7), ma poi sul servizio di Ortolani si ricrea il gap (10-7), e Adams firma il 12-8 al time out tecnico. Il Bisonte comunque è in partita, e sfrutta ogni indecisione avversaria per avvicinarsi: Negrini mette giù il 16-15, ma poi Adams a muro e Easy in attacco sono bravissime a produrre l’ennesima fuga (20-16). Stavolta è l’accelerata decisiva, e Ortolani può chiudere 25-19. Il Bisonte parte bene nel secondo con Perinelli (0-2), ma poi subisce una nuova mazzata (6-3) e Vannini è di nuovo costretta al time out. Stavolta il tempo non sortisce effetti, anzi Conegliano è implacabile e l’ennesimo muro di Adams vale il 12-5: sul 15-9 entra Pietrelli per Perinelli, sul 19-13 Vanzurova per Negrini, e proprio la stessa ceka con un attacco e un ace, seguita da Pietrelli, avvicinano Firenze (20-17). Mazzanti chiama time out, Turlea mette giù il 20-18, poi Raffa Calloni piazza il muro del 21-20 e Ortolani sbaglia per il pari (21-21). Qui una super Turlea mette un muro e due attacchi e ci sono due set point (22-24): il primo lo annulla Adams (23-24), al secondo viene fischiata una incredibile invasione a Calloni sul punto che sarebbe valso il set (24-24), poi dopo l’attacco fuori di Pietrelli è l’ace di Robinson a regalare un parziale immeritato all’Imoco (26-24). Nel terzo set ci sono Pietrelli e Vanzurova in banda, ma dopo un inizio equilibrato Ortolani costringe Vannini a chiamare time out (10-6): Il Bisonte comunque non molla, e il lungo inseguimento si concretizza con l’ace di Van De Vyver (13-13). Qualche indecisione di troppo costa il 19-16, ma Vanzurova ha ancora la forza di pareggiare (19-19) e qui la partita diventa combattutissima: un muro di Ortolani regala due match point all’Imoco (24-22), l’errore di Glass in battuta e Turlea li neutralizzano (24-24). Vanzurova poi annulla il terzo in pipe, ma sul 25-25 Martinuzzo sbaglia la battuta e Barazza chiude con un ace di nastro che più fortunato non si può.
LE PAROLE DI FRANCESCA VANNINI – “Peccato soprattutto per il secondo set, perché lo avevamo vinto e quel fischio sulla palla di Raffaella era parecchio dubbio: forse se fossimo andati sull’1-1 l’avremmo riaperta, e invece è andata così. Anche oggi comunque si è visto qualcosa di meglio rispetto alle ultime uscite, in particolare più tranquillità, e questo deve essere un punto di partenza che ci dà speranze per il girone di ritorno: bisogna essere fiduciosi, perché la strada è ancora molto lunga”.

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